Perché un facilitatore di workshop trasforma la struttura e la dinamica delle riunioni. Un moderatore di riunioni professionale ha la capacità di condurre oggettivamente e strategicamente il gruppo per produrre risultati migliori nella tua riunione aziendale o sessione di lavoro.
Il facilitatore svolge il ruolo di “modello di autenticità” per il gruppo:
E’ un esperto nel riunire i gruppi.
È un volto nuovo e un portatore di energia “fresca” nella riunione. Può aiutare a rompere vecchi schemi e a crearne di nuovi.
È centrato sulla persona, sulle dinamiche nel gruppo, sui processi utilizzati e sul risultato che si vuole ottenere da quella riunione.
Ascolta la profondità dei bisogni che stanno dietro ad ogni posizione tenuta dai membri del gruppo.
Comprende la complessità delle decisioni che devono essere affrontate.
Preferisce il silenzio al dare ‘buoni consigli’ non fondati sull’esperienza personale.
Ha la capacità unica di lavorare nella stanza incoraggiando tutti i partecipanti a interagire.
Sa navigare nelle conversazioni e aiuta a risolvere problemi complessi.
Aumenta il coinvolgimento e mantiene i membri del team pieni di energia per tutta la durata della riunione.
Gioisce dei successi del gruppo.
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Con un facilitatore di workshop professionale al timone, è possibile ottenere l’impegno e la partecipazione di tutto il gruppo, il che porta a riunioni più produttive.
Se vuoi saperne di più contattami: contact@cristinaturconi.com
Cristina Turconi Executive & Business Coach ICF | Formatrice Aziendale | Facilitatrice Lavoro di Gruppo | Master Trainer in HPM™ Human Potential Modeling | Consulente e Innovation Manager MISE
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https://cristinaturconi.it/wp-content/uploads/2021/11/img_3734.jpg675900Cristina Turconihttp://cristinaturconi.it/wp-content/uploads/2021/03/Logopayoff-300x95.pngCristina Turconi2021-11-18 18:26:482023-01-28 14:26:43Perché utilizzare un Facilitatore esperto nei tuoi meeting di lavoro?
Quando si facilita il lavoro di gruppo, una cosa importante è la capacità di cogliere l’umore della sala:
Cosa sta succedendo qui e ora? Le persone si stanno godendo il loro stare insieme? Stanno danzando e partecipando? E’ solo una piccola minoranza che si è alzata e danza? Che melodia ciascuno porta con se’? Quale ruolo sta giocando? C’è qualcuno che è stato lasciato fuori dalle pista? Stanno solo facendo i movimenti ma non si stanno davvero godendo la musica? Il clima si è modificato in meglio o in peggio?
Howard Gray paragona l’arte del facilitare il lavoro di gruppo all’arte di un DJ, dove il conoscere il proprio pubblico, l’’accompagnarlo musicalmente creando picchi di attenzione per momenti chiave e riproducendo tracce di qualità con soluzioni di continuità, crea il giusto mood sulla pista.
Per un Facilitatore allo stesso modo è importante comprendere le dinamiche, il pensiero, il sentimento e il comportamento delle persone che vi abitano in quel gruppo. A volte è necessario essere pronti a trovare una canzone diversa, ad adattarsi al gruppo a suonare quello che vogliono sentire e non quello che vuoi suonare tu e a volte questo significa cambiare la melodia a metà percorso.
Amo cogliere e sentire quell’energia unica e particolare di ogni gruppo, è la melodia che sento suonare ogni volta che entro in aula, o quando mi trovo a facilitare un incontro di gruppo virtuale: la bellezza del sapere che quel processo e quella danza li porterà a dare luce a qualcosa di nuovo INSIEME.
NB: La foto e il post risalgono a un intervento di facilitazione con #ebiconsalutingsrl prima dell’emergenza Covid.
Cristina Turconi Executive & Business Coach ICF | Formatrice Aziendale | Facilitatrice Lavoro di Gruppo | Master Trainer in HPM™ Human Potential Modeling | Consulente e Innovation Manager MISE
https://cristinaturconi.it/wp-content/uploads/2021/11/gesphotoss-eaciduroyve-unsplash-scaled.jpg17072560Cristina Turconihttp://cristinaturconi.it/wp-content/uploads/2021/03/Logopayoff-300x95.pngCristina Turconi2021-11-15 00:01:542021-11-15 00:01:54Il Facilitatore è come un DJ
La nostra capacità di esprimerci in ambito professionale, di dare un senso alle nostre azioni e performance generando benessere, forza vitale, amore e passione può essere incoraggiata e supportata da una cultura di “Leading by Coaching” e di crescita personale continua.
In questo evento insieme a Dr. Daniele Trevisani, Savioli Lorenzo, Lorenzo Manfredini parleremo di come agire sul fattore umano per potenziare capacità e talento e far emergere doti straordinarie delle persone e dei gruppi di lavoro nelle organizzazioni e nelle imprese.
Ringraziamo Carlo Borghetti e il Consiglio regionale della Lombardia per la sensibilità dimostrata verso queste tematiche e l’opportunità di discuterne insieme il 2 Dicembre 2021 dalle 17.30 alle 19.00 presso la Sala Pirelli – Grattacielo Pirelli – Via Fabio Filzi 22 a Milano.
https://cristinaturconi.it/wp-content/uploads/2021/11/absolutvision-82tpeld0_e4-unsplash-scaled.jpg17062560Cristina Turconihttp://cristinaturconi.it/wp-content/uploads/2021/03/Logopayoff-300x95.pngCristina Turconi2021-11-07 18:37:072021-11-07 18:37:07Coaching e Sviluppo del Capitale Umano il 2 Dicembre 2021, a Milano
Non è tanto “cosa si fa” ma “come lo si fa”, a qualificare il grado di libertà di una persona o di una situazione. Per un pescatore che ama il mare, il suo è lavoro e passione, duro e gratificante, uscire all’alba o alla notte è si faticoso fisicamente ma nutre lo spirito. La stessa persona, in una fabbrica con orari fissi, probabilmente vi morirebbe.
Lo stesso vale per un agricoltore che ama persino sentire l’odore della terra e la annusa, a differenza di un agricoltore-industriale che non sa nemmeno dove sia la sua terra e la sostituirebbe con qualsiasi altro business in base a puri fattori di redditività.
La nostra vita privata, ogni nostro atto, può essere libero o meno in base a come lo interpretiamo. La rivoluzione sessuale del 1968 è stata soprattutto un cambiamento su come viene vissuto un rapporto, non tanto sul cosa si faccia.
Secondo Packard[1], lo psicologo Abraham Maslow, descrivendo i rapporti sessuali delle persone sane che vivono la vita a pieno, afferma che per loro gli incontri sessuali non sono solo un fattore di riproduzione della specie, o un obbligo familiare o religioso, un peccato. In pratica, non sono una questione affatto “grave” o “pesante”. Sono anche e soprattutto un gioco. Egli afferma che questa gente, soddisfatta nella vita sessuale, la vive in modo giocoso, sereno, allegro. In altre parole, la vive nella libertà.
Quanta distanza dall’oscurantismo medioevale che sottoponeva a torture, al rogo o alla lapidazione chi pratica sesso. E non è finita, in certi luoghi dello spazio-tempo ancora il sesso è visto come il massimo dei peccati, il male dell’umanità. È davvero questo il male dell’umanità? Chi può essere così pazzo da pensarlo? O non è forse opera di un grandissimo impianto di “brainwashing” (lavaggio del cervello) su base sistematica?[2]
Eppure, alcune ideologie ci riescono. Ci riescono persino alcuni guru della formazione, della riprogrammazione mentale, e di tante discipline olistiche o esotiche che ti chiedono di “non fare troppe domande e credere, un giorno capirai, perchè ora, TU non puoi capire”[3].
Allora riflettiamo. La libertà è qualcosa che puoi veramente sentire. Puoi sentirla a livello mentale. La puoi sentire persino a livello fisico. È un fatto sensoriale, inseparabile da te. La senti nel respiro, la senti nel corpo, la senti negli occhi e nel come ti alzi.
La mancanza di libertà provoca un sentire altrettanto forte. Il senso di oppressione, il respiro bloccato, gli occhi che cercano luce senza trovarla. La libertà è la capacità di incidere sul nostro destino. E di crederci. E agire di conseguenza.
A volte la mancanza di libertà invece si zittisce, c’è, ma non la senti più. Un rantolo, come un rumore sordo, ti gira dentro, ti consuma l’anima e la vita, ma non te ne accorgi finché non fa male, davvero male. Allora, cominci a cercarla.
La libertà coincide in larga misura con uno stato profondo di autorealizzazione, è la vera realizzazione del proprio Sè. Allora, libertà diventa lasciarsi essere. Non è uno stato solo fisico, ma soprattutto mentale, esistenziale. E’ una questione legata al come vivi, più che al cosa possiedi.
La ricerca della libertà è il percorso di un’intera vita. Per alcuni è una ricerca continua che diventa “stile di vita”, e dà senso al vivere stesso. Per altri è solo utopia, un sogno talmente soffocato che viene oramai considerato impossibile, il sogno di un bambino ci vive dentro, e la nostra anima ha bisogno di ascoltarlo.
Quando smettiamo di ascoltare, quando questa amputazione succede, la libertà non viene nemmeno più cercata. Si accetta la non-libertà senza lottare per essa. Si muore da vivi e si vive da morti.
I percorsi di crescita personale sono viaggi nella ricerca della libertà, stimoli per vite vissute nel pieno delle proprie energie. Stimoli a vivere nelle energie più belle. E, non bastasse, il più lontano possibile da castrazioni e amputazioni. I sogni e progetti di cui siamo portatori possono spegnersi o ardere in base a come li sapremo alimentare e nutrire, ogni giorno.
Molti dicono “libertà è fare ciò che ci piace”, ma è oramai assoldato che ciò che ci piace è frutto di un programma di addestramento cui siamo stati sottoposti dalla nascita. E non sempre quel programma era buono o è tuttora buono.
Dal primo respiro in avanti, siamo esseri che abitano in un Acquario Comunicativo, e vivono di una Dieta Comunicazionale non scelta, almeno non nei primi anni. Chi ci ha voluto bene ci ha provato, ma non è stato facile nemmeno per loro, per cui non lanciamo colpe e anatemi, e guardiamo a ciò che noi, qui ed ora, possiamo invece fare.
Nella vita adulta la nostra dieta comunicazionale apparentemente si fa più libera, più auto-determinata, ma ancora non abbastanza. Siamo frutto di un Copione di Vita assorbito da società, scuola, genitori, amici, conoscenti, tv, libri e ogni sorta di fonte, e non è detto che sia veramente nostro.
Diventa una nuova Missione, cercare il nostro vero Copione di vita più autentico, imparare la “disattivazione dei Copioni di Vita” che ci girano dentro e si camuffano per far finta di essere “nostri”. Farlo, è arte e tecnica.
Quali insegnamenti abbiamo avuto rispetto alla libertà? Come questi hanno plasmato la nostra psicologia individuale? Di cosa siamo consapevoli e di cosa ancora no? E come raggiungere questa consapevolezza? Da soli, lo anticipo, è molto difficile. Con il supporto di azioni serie di coaching, counseling, terapia, gruppi di studio e Scuole serie centrate sul Potenziale Umano, tutto cambia. Nel viaggio verso la libertà, non siamo più soli.
Il gioco è tutto tra espressione di sè e castrazione dei sogni. E noi vogliamo far vincere l’espressione di sè. Creare occasioni, creare spazi, creare luoghi fisici e psicologici dove questa sia possibile, anche sul lavoro come nella vita privata.
Un lavoro sulla psicologia della libertà è anche un lavoro sulla psicologia interiore e sulla purificazione da apprendimenti erronei che ci circolano dentro.
Scoprire la nostra psicologia interiore e “come funzioniamo dentro” ci permette di scovare cosa ci sta allontanando da una vera libertà e da una vita libera. Per cui, si tratta di un progetto veramente rivoluzionario.
È fondamentale capire che cercare la libertà non significa lavorare sulle psicopatologie, ma sulla cultura che ci circola dentro. Se senti una pulsione di libertà, non sei pazzo. Sei sanissimo.
Se cerchi di fare pulizia interiore e liberarti da castrazioni mentali assurde assimilate durante la tua vita, non sei malato, sei sanissimo. I malati sono quelli che non lo fanno, e accettano di morire in agonia spirituale, smettono di cercare aria pulita, accettano di vivere vite altrui senza rispettare se stessi e i propri bisogni più veri.
Libertà non è prendere mille aerei tanto per girare, ma ascoltare e rispettare i propri bisogni più autentici.
Libertà è scegliere e amare, sentirsi liberi. Spaziare con la fantasia. Libertà è anche trovare la calma e fermarsi senza bisogno di andare in alcun posto. Libertà è cercare un ostacolo o progetto di vita che altri non considerano degno di interesse, ma per noi vale la pena perché vi sentiamo il senso di vita pulsare.
Libertà è anche libertà di fallire e non dover sempre riuscire.
Libertà di cambiare opinione sulle persone, sulle cose, sulle ideologie, in base ad una maturazione interiore o a nuove informazioni. Libertà è scegliere le persone con cui passare il tempo senza costringersi a relazioni obbligate.
Libertà è quando ci rispettiamo. Libertà è quando facciamo rispettare i nostri valori più profondi a chi vuole relazionarsi con noi. È decidere di allontanarli da noi se non siamo compatibili, o qualcuno vuole costringerci a indossare maschere e ideologie che non ci appartengono.
Libertà è darsi la possibilità di avere momenti e brani di vita destrutturati, privi di orologio e di vincoli, di scadenze e orari. Libertà è anche scegliere di entrare dentro alle proprie paure anziché respingerle sempre, scappare o negarle.
Libertà è esplorare le nostre angosce per capire cosa c’è dentro e gradualmente liberarci da quelle false che scopriamo essere solo sovrastrutture. Alcune paure, come la paura di parlare in pubblico, ne sono un esempio lampante. Altre paure, come la paura del vuoto, contengono un seme di saggezza, mosse dal nostro istinto di sopravvivenza. Ma se guardiamo bene, la maggior parte delle nostre paure sono costruite. Sono soffocamenti evitabili. Sono paure introiettate. E su queste, si può fare molto, si deve fare molto.
Perché la libertà non si vince al gioco. Si conquista, giorno dopo giorno.
Lo scenario che viviamo oggi è complesso, difficile, ma allo stesso tempo così ricco di possibilità, e un’occasione di incontro come il percorso olistico rappresenta una bella occasione per un nostro altro piccolo o grande passo verso la libertà. Farlo in compagnia, lo renderà ancora più bello. Cogliamola.
[1] Vance Packard. Il sesso selvaggio. Einaudi, Torino, 1970. P. 448. Tit. Orig. The Sexual Wilderness: The Contemporary Upheaval in Male-Female Relationship. New York, McKay, 1968.
[2] Taylor, Kathleen (2008). Brainwashing. La scienza del controllo del pensiero. Castelvecchi, Roma. Orig. Brainwashing. The Science of Thought Control. Oxford University Press.
[3] Taylor, Eldon, Mind Programming: From Persuasion and Brainwashing to Self-Help and Practical Metaphisics. Hay House Publisher, 2009.
Cristina Turconi Executive & Business Coach ICF | Formatrice Aziendale | Facilitatrice Lavoro di Gruppo | Master Trainer in HPM™ Human Potential Modeling | Consulente e Innovation Manager MISE
https://cristinaturconi.it/wp-content/uploads/2021/10/mohamed-nohassi-am053okldca-unsplash-scaled.jpg15892560Cristina Turconihttp://cristinaturconi.it/wp-content/uploads/2021/03/Logopayoff-300x95.pngCristina Turconi2021-11-01 11:22:272021-11-01 11:22:27Partire dal “sentire” il bisogno di libertà personale, nel corpo e nella mente